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QUANDO LO STARE FERMI MIGLIORA LA VITA


Agosto è un mese di pausa, per i più. E se anche non si fanno ferie, il caldo ci costringe a rallentare, a riposare, a vivere ritmi più lenti.

Spesso in questo mese mi sento come in attesa. A te succede mai?

Mi dà la sensazione di dover aspettare, come se qualcosa ancora non fosse pronto per essere vissuto.


Stare fermi e aspettare

In questi giorni ho pensato molto allo stare fermi, al suo significato e mi ci sono cimentata. Certo, non sembra un'impresa da eroi, lo capisco! Stare fermi dovrebbe essere facile... ma lo è davvero?

Ho osservato le mie giornate e pur essendo in pausa dall'attività lavorativa, mi sono accorta che ho sempre trovato cose da fare. Anche nel riposo, ci sono molte attività.

Eccone alcune:


  • chiacchierare

  • leggere

  • guardare un film

  • stare al mare

  • guardare foto

  • mangiare


Non sono mai stata davvero ferma, mentre credevo di essermi fermata, in verità mi intrattenevo con altre cose. Il termine giusto è proprio "intrattenersi".

Stare fermi implica il non svolgere nessuna attività, tranne quella vitale di respirare. Ed è diverso dal fare meditazione o riposare.


Stare fermi è fermare il momento presente.

Mi piacerebbe che provassi anche tu e mi inviassi un feedback di ciò che hai provato. Io l'ho fatto in questi giorni, diverse volte per alcuni minuti. La prima volta è stato buffo, i miei pensieri si rivolgevano verso qualcosa da fare, qualcosa con cui intrattenermi.

Poi sono partiti a raffica i pensieri sulle attività da svolgere quando riprenderò il lavoro e sulle cose da gestire in casa, ho cercato di respirare e di lasciare andare i pensieri.

E mano a mano che praticavo lo stare ferma, sentivo salire un'agitazione interiore, come se stessi perdendo tempo, come se dovessi andare chissà dove.


E invece volevo stare con me.

In silenzio, guardandomi attorno, ferma a respirare.


Quando stare fermi è un modo per cambiare la tua vita

Facci caso: stare fermi senza intrattenersi con un telefonino in mano, con un film o un libro o della musica è tutt'altro che semplice.


Sei costretto ad ascoltarti, a sentire cosa si muove dentro.

Talvolta questa pratica può essere utile in momenti in cui sentiamo il desiderio di cambiare qualcosa, di dare una svolta alla nostra vita. Quando qualcosa non ci soddisfa vorremmo cambiarlo con rapidità e pensiamo, pensiamo a cosa vorremmo fare/avere al suo posto.

Come se rimanere nel vuoto per un po' fosse intollerabile.


Siamo cresciuti sentendoci dire che chi si ferma è perduto e colui che sta fermo non ha voglia di fare, è uno sfaticato.


Stare fermi, solo con l'unico pensiero di respirare e ascoltarsi nel momento presente è il modo migliore per far emergere tutti gli scheletri dentro l'armadio, ecco perchè quasi nessuno vuole farlo.


Eppure nel caos e nel dolore, il modo migliore per affrontare tutto è stare fermi.


--> Non scegliere nulla.

--> Non fare nulla.

--> Sopportare lo stop, anche se a fatica.

FERMARSI.


E Dio solo sa quanto tempo ci vorrà, non è il compitino da fare per evolvere, è uno stato dell'Essere.


Stare fermi, nel flusso continuo del momento presente.

Sino a che non sentiremo di poter andare in una direzione.

E stare lì, dove è scomodo stare e dove è doloroso sentire.

Starci. Può divenire un gesto quotidiano.


Solo ascoltando e accogliendo quello che si muove dentro di noi, possiamo ritenerci liberi.

Stare fermi per poter andare avanti.


 


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